Le cose più importanti da sapere e da fare

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La situazione sanitaria delle regioni del nord d'Italia più colpite sono molto critiche. Il mondo sanitario di queste regioni che hanno notoriamente un ottimo sistema sanitario regionale, è stato colto di sorpresa. Il grande afflusso di cittadini infetti ai pronti soccorso degli ospedali che non erano preparati alla situazione ha portato a contagiare interi ospedali, colpendo in pochi giorni coloro che vi si trovavano ricoverati o per altri motivi, ma anche tanti medici ed infermieri. Questo ha provocato l'impennata dei casi che in poco tempo stanno portando al collasso quella sanità seppure ben organizzata ed efficiente.

Il coronavirus, essendo un virus del tutto nuovo, trova via libera a contagiare la popolazione che non possiede per niente anticorpi per difendersi, questo provoca una velocità e facilità di contagio impressionante. Quando sono molti a contagiarsi in poco tempo è facile esaurire in poco tempo i posti disponibili negli ospedali. Consideriamo che si tratta di pazienti infettivi e che presentano nella maggior parte dei casi importanti polmoniti bilaterali che comportano grande difficoltà a respirare, pertanto necessitano di ventilazione meccanica. Da qui la corsa a liberare interi reparti ospedalieri e riconvertirli in reparti di terapia intensiva e sub-intensiva. Questo comporta il blocco di tutte le altre attività non urgenti. Grossi problemi sono costituiti dal fatto che sono carenti i respiratori, non facilmente reperibili, ma anche la carenza di medici ed infermieri da utilizzare in questi reparti, ma anche dei dispositivi di protezione personali.

È noto che le regioni del meridione d'Italia hanno carenze di questo tipo molto maggiori di quelle del nord, dunque la situazione rischia di diventare drammatica rapidamente. La cosa più importante da fare, di vitale importanza, è rallentare il più possibile la diffusione del virus. Tutti sappiamo che nelle ultime settimane molte persone dal nord si sono riversate in tutto il meridione diffondendo il contagio praticamente in tutte le regioni. Ormai il danno è fatto, ma almeno da subito si devono osservare delle regole stringenti per salvare il salvabile. Tutte queste persone venute dal nord devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni, rimanendo isolati da tutti gli altri ed anche dai propri familiari. Chiunque avverte dei sintomi di tipo respiratorio (tosse, febbre, raffreddore) deve prestare molta attenzione nei rapporti interpersonali e deve contattare il medico. L'uso delle mascherine in questi casi è importantissima. Siamo ancora in periodo invernale per cui affezioni respiratorie sono frequenti, ma in ogni caso è meglio prestare maggiore attenzione e fare in modo di guarire prima possibile. Questo permette di prestare maggiore attenzione ai casi più persistenti e con sintomi maggiori. Di ogni variazione va informato il medico, in modo da non ritardare gli interventi che si rendessero necessari. I contatti con il personale sanitario DEVE AVVENIRE SEMPRE PER VIA TELEFONICA, il contagio dei medici, non solo aumenta le difficoltà di curare i pazienti per tutte le patologie, ma a sua volta diventa un mezzo di contagio spaventoso.

DUNQUE ASSOLUTAMENTE NON BISOGNA ANDARE ALLO STUDIO DEL MEDICO, NÉ RECARSI IN PRONTO SOCCORSO.

Sarà il medico a decidere se fare terapie, o a informare i servizi di prevenzione collettiva qualora ve ne fosse bisogno.

LA PAROLA D'ORDINE È: NON USCIRE DI CASA

Ciò vale anche per le persone che non hanno sintomi. C'è un'ordinanza del Presidente della Regione Campania n. 15 del 13 marzo che dice chiaramente:

"Con decorrenza immediata e fino al 25 marzo 2020, su tutto il territorio regionale è fatto obbligo a tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni. Sono consentiti esclusivamente spostamenti temporanei ed individuali, motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute".

Come già detto, dobbiamo ridurre al minimo il contagio interpersonale, altrimenti sarà una strage.

Un appello va rivolto soprattutto ai giovani, che sebbene hanno più possibilità di guarire dalla malattia, sono la maggiore fonte di contagio, per i propri familiari ma a catena per l'intera popolazione.

Proprio i giovani, invece possono svolgere un ruolo importantissimo. A parte stare in casa ad aiutare a gestire la situazione riguardo alle necessità della famiglia, possono dare una mano alla gestione sanitaria. In tutte le famiglie c'è necessità di farmaci, in particolare per gli anziani e per le patologie croniche o anche acute, ebbene, quasi tutte le ricette possono essere inviate dal medico per e mail, quindi possono accendere computer e stampanti e stampare le ricette. Nel caso che non dispongono di questi mezzi siano loro a chiamare il medico specificando i farmaci necessari con i rispettivi dosaggi, e poi passare a ritirarle presso lo studio medico ed alla farmacia per il ritiro. Quale occasione migliore per fare quattro passi, con le dovute cautele, e fare un servigio enorme alla propria famiglia. Magari approfittano anche per fare qualche acquisto.

SOLO SE CIASCUNO FA LA SUA PARTE RIUSCIREMO A VINCERE QUESTA TERRIBILE PROVA.

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